Tutela dell’Unità Familiare e Limiti all’Espulsione: Una Nuova Decisione del Giudice di Pace di Roma

Una recente pronuncia del Giudice di Pace di Roma offre un importante chiarimento sui limiti all’espulsione dello straniero quando sono coinvolti diritti fondamentali della famiglia e dei minori. Il caso, seguito dall’Avvocato Sarah Berducci di AvvocatiRoma, richiama principi costituzionali, convenzionali e normativi che impongono all’autorità amministrativa e al giudice un dovere di valutazione attenta e proporzionata prima di adottare un provvedimento così invasivo.

Il Caso: Espulsione e Tutela dei Legami Familiari

Nel procedimento analizzato, la cittadina straniera destinataria di un decreto di espulsione viveva stabilmente in Italia con il proprio compagno, anch’egli straniero ma regolarmente soggiornante e occupato, e con i figli minori nati e cresciuti in Italia.

La difesa ha evidenziato come l’allontanamento coatto avrebbe comportato:

• una frattura drammatica della vita familiare,

• la separazione dei minori da una delle figure di riferimento,

• la compromissione dell’integrazione già raggiunta nel territorio italiano.

Il Giudice di Pace ha ritenuto tali elementi decisivi.

La Decisione del Giudice di Pace di Roma

Nella sua motivazione, il giudice ha sottolineato che, prima di confermare l’espulsione, occorre contemperare l’interesse statale al controllo dell’immigrazione con i diritti fondamentali della persona e della famiglia.

In particolare, la sentenza valorizza:

✅ La convivenza stabile con il partner regolarmente soggiornante e lavoratore

Questo elemento dimostra un radicamento reale e non episodico sul territorio nazionale, oltre a una rete relazionale e abitativa che non può essere ignorata.

✅ La presenza di figli minori nati in Italia

I minori, pienamente integrati nel contesto scolastico e sociale, hanno diritto a una continuità affettiva ed educativa.

✅ Il richiamo espresso all’art. 8 CEDU

L’articolo tutela il diritto al rispetto della vita privata e familiare. L’espulsione di un genitore rappresenta un’ingerenza molto grave, ammissibile solo se proporzionata e necessaria, cosa che nel caso di specie non è stata ritenuta tale.

✅ Il riferimento all’art. 31 del Testo Unico Immigrazione

La norma impone di valutare l’interesse superiore del minore, principio cardine anche del diritto europeo e internazionale.
Il giudice ricorda che è questo interesse — e non quello amministrativo — ad avere natura primaria.

L’Interesse Preminente del Minore come Criterio Guida

La sentenza ribadisce un principio essenziale:
Quando sono presenti figli minori radicati sul territorio italiano, ogni decisione che incida sulla loro vita familiare deve essere valutata con estrema cautela.

L’espulsione, soprattutto se colpisce un genitore convivente, può tradursi in:

• sradicamento emotivo,

• perdita di stabilità,

• ricadute psicologiche e sociali profonde.

Per questo motivo, la giurisprudenza richiede un accertamento concreto e personalizzato, non una valutazione generica.

Significato della Pronuncia e Rilievo Sistematico

Questa decisione rappresenta un ulteriore tassello verso una giurisprudenza più attenta al diritto all’unità familiare, alla proporzionalità delle misure espulsive e al ruolo centrale del minore.

L’orientamento conferma che l’espulsione non può essere applicata in modo automatico, ma deve essere bilanciata con i diritti fondamentali tutelati:

• dalla Costituzione,

• dalla CEDU,

• dal Testo Unico Immigrazione,

• e dai principi elaborati dalla Corte EDU e dalla Corte di Cassazione.

Conclusione

La sentenza del Giudice di Pace di Roma, ottenuta grazie all’attività dell’Avvocato Sarah Berducci di AvvocatiRoma, sottolinea che la tutela dei legami familiari e l’interesse dei minori rappresentano un limite invalicabile all’espulsione dello straniero.

Il provvedimento riafferma la necessità di una valutazione individualizzata e rispettosa dei diritti umani, specialmente quando sono coinvolti bambini nati e inseriti nel tessuto sociale italiano.

La Sentenza del Giudice di Pace di Roma osserva che vi è la necessità di contemperare l’espulsione con i legami familiari della cittadina straniera, valorizzata anche la convivenza con altro cittadino straniero (il compagno / convivente) regolarmente presente sul territorio ed occupato. Inoltre, osserva che la presenza dei figli minori nati in Italia ed espressamente richiamato l’articolo 8 CEDU nonché l’ articolo 31 T.U. Immigrazione deve porre l’attenzione sull’interesse primario che è “il diritto del minore e della famiglia“.

Avv. Sarah Berducci

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