Decreto 03.06.21 Trib. Roma, Sez. Imm. rgn 19782/19

Protezione speciale riconosciuta dal Tribunale: accolta la domanda del cittadino della Sierra Leone

Provvedimento ottenuto dall’Avvocato Sarah Berducci – AvvocatiRoma

Il Tribunale ha riconosciuto la protezione speciale a un cittadino della Sierra Leone, accogliendo il ricorso presentato dall’Avvocato Sarah Berducci avverso il rigetto della domanda di protezione internazionale emesso dalla Commissione Territoriale.
Una decisione significativa, che conferma il ruolo della protezione speciale come clausola di salvaguardia nei casi di particolare vulnerabilità personale.

La domanda di protezione e il rigetto della Commissione

L’istante aveva richiesto:

• il riconoscimento dello status di rifugiato;

• in subordine, la protezione sussidiaria;

• in ulteriore subordine, il permesso di soggiorno per motivi umanitari ex art. 5, co. 6, D.Lgs 286/1998.

La Commissione Territoriale aveva tuttavia rigettato integralmente le domande, ritenendo insussistenti i presupposti per la protezione internazionale.

Il ricorso e la scelta del Tribunale di decidere senza audizione

Il ricorso presentato dall’Avvocato Berducci ha portato la causa davanti al Tribunale, il quale ha disposto la decisione collegiale senza procedere a nuova audizione del ricorrente.
Il Giudice ha ritenuto sufficiente:

• la documentazione già presente in atti;

• le osservazioni difensive delle parti;

• il quadro normativo e giurisprudenziale applicabile.

Una scelta pienamente conforme all’art. 35-bis D.Lgs 25/2008, che consente la decisione sulla base degli atti quando la situazione è già adeguatamente documentata.

Esclusa la protezione internazionale, riconosciuta la protezione speciale

Il Tribunale ha confermato che, nel caso concreto, non ricorrevano i presupposti per:

• lo status di rifugiato (artt. 7–8 D.Lgs 251/2007);

• la protezione sussidiaria (art. 14 D.Lgs 251/2007).

Tuttavia, è stata riconosciuta la protezione speciale, oggi disciplinata dall’art. 32, comma 3, D.Lgs 25/2008, quale evoluzione della precedente protezione umanitaria.

Questa forma di tutela:

• opera come clausola residuale per garantire il rispetto dei diritti fondamentali nei casi non perfettamente inquadrabili nelle altre forme di protezione;

• tiene conto della condizione individuale del ricorrente, della sua vulnerabilità e del rischio di lesione grave dei diritti inviolabili in caso di rimpatrio.

La vulnerabilità del ricorrente e il rischio in caso di rimpatrio

Nella valutazione del caso, il Tribunale ha evidenziato:

• la fragilità personale del richiedente,

• l’assenza di una rete familiare e sociale sicura nel Paese di origine,

• il rischio concreto di essere reinserito in un contesto instabile dal punto di vista politico, sociale e ambientale,

• la potenziale compromissione dei diritti fondamentali, qualora fosse rimpatriato.

Alla luce di tali elementi, il Giudice ha riconosciuto l’esigenza di garantire la permanenza legale in Italia, autorizzando il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale.

Dispositivo finale

Il Tribunale ha:

✅ escluso lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria;
✅ riconosciuto la protezione speciale ex art. 32, co. 3, D.Lgs 25/2008;
✅ disposto il rilascio del permesso di soggiorno da parte dell’Autorità competente.

L’istante, del Sierra Leone, propone ricorso avverso il rigetto del riconoscimento della protezione internazionale per vedere riconosciuto lo status di rifugiato, ovvero, in via subordinata, la protezione sussidiaria, e in via ulteriormente gradata, il rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari ai sensi dell’art.5, co.6, D.Lgs n.286/1998. La causa viene rimessa al Collegio senza procedere all’audizione del ricorrente, vertendo su questioni di fatto e di diritto che potevano essere risolte sulla scorta della documentazio in atti e delle osservazioni delle parti. Pur non ricorrendo gli estremi per la concessione dello status di rifugiato, o protezione sussidiaria, viene riconosciuta la protezione speciale (ex umanitaria) con rilascio di permesso di cui all’art.32, co.3, D.Lvo n.25/08. Il Tribunale ha riconosciuto una protezione che si configura come clausola di salvaguardia che consente l’autorizzazione al soggiorno in tutti quei casi concreti che non trovano compiuta corrispondenza in altre fattispecie astratte previste dalla normativa, ma nei quali ricorrono situazioni meritevoli di tutela per ragioni umanitarie. Merita, inoltre, di essere considerata la situazione di vulnerabilità personale del soggetto che, in conseguenza di un eventuale rimpatrio, sarebbe esposto al rischio di essere immesso nuovamente in un contesto sociale, politico o ambientale idoneo a costituire una significativa ed effettiva compromissione dei suoi diritti fondamentali inviolabili.

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Avv. Sarah Berducci

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